Lo so, me l’ero ripromesso: non fare commenti su Berlusconi, sui suoi fan e su questo Paese alla deriva. Mi ero detto anche che questo spazio doveva, giustamente, solo occuparsi delle vicende di casa nostra, perchè di problemi da risolvere qui da noi, dove si fa molta più politica del tombino che massimi sistemi, ce ne sono fin troppi.
Però talvolta il confine è labile, e la volgarità troppo marchiana da meritare il silenzio. Già, il silenzio, che dovrebbe piacere molto alla giunta Gentile che teorizza di spazi arredati col vuoto. Il silenzio, in fondo, è l’assenza di parole e quindi un parente molto prossimo all’assenza di oggetti, molto cara a Delmastro e C.
Scrivo, invece, perchè inizio ad essere stufo di volgarità, prendendo spunto da un gruppo pubblicato su facebook a cui hanno aderito in 50. Siamo diventati un Paese grottescamente volgare che ci trova tutti complici del declino, un po’ provinciali e un po’ “va bene così”, ormai assuefatti da un’informazione cartacea e televisiva che ci fa vedere ciò che vuole.
E non mi riferisco solamente ai telegiornali che omettono, alle testate che appoggiano, ma anche a quelle che, con l’obiettivo unico di denigrare la volgarità del nostro premier, non fanno altro che aumentarne il consenso.
Ciascuno ciò che vuole, insomma. Suvvia, il problema è un altro. Perchè? Perchè siamo un Paese formato da gente che non ha più voglia di pensare con la propria testa.
Si parla di libertà di stampa violata? Ma siamo seri.
E’ evidente che entrare in una libreria per gli italiani sta diventando un esercizio sempre più raro. Ma avete idea di quanti libri, libercoli, saggetti e ammenicoli si possono trovare contro Berlusconi in una libreria?
Bè, se ancora non vi vergognate a farlo, come esercizio fisico almeno (non siete costretti a comprare un libro e leggerlo) provate ad entrare in una qualunque libreria e constaterete personalmente che sono decine i libri antiberlusconiani sul tema. Avete idea di cosa significhi vivere in un Paese dove la libertà di stampa non è veramente permessa?
Sono abbonato all’Espresso e con un senso di disgusto diffuso oggi vedo che per la milionesima volta la copertina è dedicata a Berlusconi, pesto e con i guantoni da pugile.
Si parla di lodo. E vai nuovamente di veline, di escort. E di politica? E di opposizione?
Solo vaghe tracce, perchè mancano le idee, mancano gli argomenti, manca la volontà di farla l’opposizione. Per quanto mi piaccia sempre meno, è libertà di stampa, ma è mal utilizzata. Perchè la vera libertà di stampa dipende da quanto e cosa il giornalista vuole scrivere. Da quanto può in taluni casi, ma se decide di continuare a lavorare in una determinata testata, alla fine, è perchè gli va bene così perchè c’è il mutuo da pagare, la spesa da fare, la vacanza da prenotare. Non perchè esistono un ufficio della censura e un gruppo di squadristi che glielo impediscono. Mi piacerebbe però davvero meno gossip e più contenuti, certo che nessuno ne impedirebbe la loro pubblicazione.
Nell’opposizione politica, invece, se quella precedente è la situazione della stampa, sono tutti troppo affaccendati a lottare per una poltrona, per un incarico (a livello nazionale come a livello locale, ben inteso) ad appoggiare questa o quella corrente, questa o quella persona. E intanto, così facendo, si diventa ogni giorno più volgari e più silenti.
Ma i problemi restano. Non ci sono solo i festini di villa Certosa e le raccomandazioni alle attricette.
Mi viene in mente quella scena di quel film di Moretti dove D’Alema si trova in studio con Berlusconi e il protagonista, da casa, davanti alla televisione, lo supplica di dire qualcosa, qualunque cosa, qualcosa di sinistra.
Perchè non si parla di immigrazione, di scuola, di economia, di occupazione? Perchè non si porta l’avversario politico verso il confronto sui grandi temi che affliggono il nostro Paese? Perchè non si inducono i cittadini a ragionare sulle cose e non solamente sui gossip e rassicurarli, soprattutto, che un’alternativa può esserci?
Ci ho pensato a lungo. Mi sono dato una risposta ad esclusione: perchè non interessa a nessuno.
Non interessa ai politici di centro sinistra, troppo impegnati nelle lotte interne per la supremazia o la sopravvivenza per avere un’idea univoca sulle emergenze e sul da farsi.
Non interessa ai cittadini, perchè a forza di parlare di escort ormai si sono convinti che tanto le cose non cambieranno mai e che un’alternativa non esiste e quindi è meglio il male minore.
Faccio un esempio locale, tanto per riportare l’attenzione sulle nostre cose. La giunta filo berlusconiana proclama l’intervento su piazza Duomo, smantella, spende soldi pubblici per abbattere wc, per segnare nuove strisce, per invertire la viabilità.
Il tutto dura una settimana, perchè nominato il nuovo comandante dei vigili, che deve dare la propria impronta e autorevolezza, è tutto da rifare: si torna indietro, si segnano nuove strisce, si posano nuovi cartelli.
Un bisettimanale biellese annuncia in pompa magna “la nuova viabilità”. Ma come? Nemmeno un riferimento al fatto che solo una settimana prima era stata deliberata una decisione e neanche sette giorni dopo si torna indietro.
Nulla.
E non è cosa da poco, perchè operazioni di questo tipo dimostrano quanto sia bassa l’abilità governativa di certi personaggi, capaci affabilmente di stringere mani e fare sorrisi tanto quanto non avere la più pallida idea di cosa significhi amministrare la cosa pubblica. Ma nessuno ha scritto, perchè a nessuno importa. E allora hanno ragione loro. Basta annunciare ogni cosa con la parola “sperimentale” e tutto diventa magicamente tollerato, persino cambiare idea tre volte sullo stesso tema rientra nella routine.
Persino, come si legge in questo gruppo di Facebook lanciato da Luigi Apicella, far passare la volgarità irriverente come la normalità, e ci mancherebbe altro.
E’ davvero questo il Paese (la città) che vogliamo?
f.ce.