Biella 21 maggio2012
Il “meteorismo politico” è una locuzione di concetto che conio in questa mia prima esperienza di consigliere comunale di Biella e che affligge, come in un cicaleccio tra acide comari di contrada la politica locale non risparmiando nessuno, dal sottoscritto sino ai politici di lungo corso come l’avvocato Sandro Del Mastro.
Non conosco l’avvocato personalmente ma mi sforzo comunque di mantenere una mia indipendenza di giudizio, filtrandone i detrattori pregni di “meteorismo politico” i quali, nei capannelli d’antibagno a palazzo Oropa, dipingono l’avvocato come un ex onorevole della Repubblica democratica, dalla pensione “pesante” da ex parlamentare e con del buon tempo per scrivere notte e giorno dell’universo mondo invece di tenere le braccia conserte dietro la schiena e osservare, borbottando, le ruspe all’opera nei pochi cantieri aperti finora in città dal figliolo, assessore alla cultura popolare di Biella.
Nella differente facondia di linguaggio tra padre e figlio mi son fatto la precisa idea che il padre sia di gran lunga politicamente più capace del figlio.
Affibbiarmi, sui giornali, l’ambita patente di antifascista, a celare l’idiozia dello sperpero di denaro pubblico del figliolo (80 mila euro) per strofinare due aquile in bronzo dinnanzi allo stadio, è un colpo di genio di politica artigianale.
Offrirsi poi di patrocinare il mio cambio di nome (a gratis?) è la ciliegina.
Ma a chiedere, infine, spiegazioni a mio padre sull’etimologia familiare del mio nome, Benito appunto, l’avvocato Sandro Del Mastro è occorso nell’inciampo: a domanda precisa il mio babbo mi risponde “sono un coscritto della guerra, classe ’39, nato già molto povero e colpito negli affetti da condizioni di vita disumane nei fienili del Sannio di Benevento; stenti che decimarono, anche dopo la guerra, i miei otto fratelli minati nel fisico, tra i quali il quartogenito, Benito. Ecco il tuo nome”.
Chiedere poi a mio papà se gli abbia fatto comunque piacere aver contribuito con l’imu di sangue all’architettura fascista del ’900 non me la sono sentita… sono ormai diversi anni che mio padre non mi prende più a schiaffi.
Benito Possemato
Consigliere comunale
p style=”text-align: justify;”