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Che figura!

Biella, 30/07/2011

Eccolo lì, è l’ultimo arrivato e vuol fare il primo della classe.

E’ come se leggessi il labiale che qualche mio collega mi sta indirizzando in consiglio comunale, mentre penso di spendere non più delle due parole che merita (prendendo a prestito qualche frase a effetto del Mahatma Gandhi piuttosto che un arguto aforisma di Winston Churchill) la descrizione dello spettacolo politico deprimente che offre Biella, mai visto dall’Unità d’Italia in poi.

Mi riferisco alla pessima figura dell’amministrazione per manifesta incapacità politica.

Il sindaco Gentile, dopo cinque settimane di crisi e alla chetichella, esordisce che stava scherzando, cambia tutto per non cambiare nulla, con il solo innesto in giunta del leghista Giacomo Moscarola alle “politiche marittime”.

Per non salire in cattedra, ho pensato di rimanere più terra-terra possibile nella mia analisi, cercando sponda in una fine esclamazione televisiva di Emilio Fede, un ottuagenario al passo coi tempi italioti che rende bene l’idea dell’epilogo di questa crisi di mezza estate gestita dal nostro primo cittadino (nel senso che è durata davvero ben mezza estate): “che figura di m….”.

Eppure, almeno questa volta, il sindaco era partito bene: aveva spezzato le catene che lui stesso si era forgiato pur di essere eletto. Si svita dalla poltrona, apre la crisi, vuole nominare a schiena dritta i nuovi assessori (a mio giudizio massimo otto, ma meglio sette in una città sempre più piccola), si presenta in consiglio e: “se mi votate la fiducia, bene, altrimenti tutti a casa”. Si sarebbe aperta una fase di circa un anno di commissariamento della città, gestendo la normale amministrazione (ergo, non sarebbe cambiato nulla rispetto ai due anni precedenti),si sarebbe dato il tempo alle liste civiche e alle forze politiche di ritrovare la stella polare o almeno di provarci.

Dare un nuovo sogno a Biella.

Dodici mesi che sarebbero stati inoltre sufficienti per redigere, scevra da moralismi, una traccia deontologica dell’eletto in consiglio comunale, da scrivere a più mani sulla base dell’esperienza amministrativa di chi voglia aderire e cercando l’apporto di donne e uomini che abbiano autorevolezza e serietà riconosciuta in città. Un protocollo di comportamento che i consiglieri eletti nella prossima tornata elettorale si impegnano a rispettare rinunciando, per esempio:

  • a qualsiasi incarico retribuito nelle partecipate pubbliche, previe dimissioni dalla carica.
  • a far assumere nelle stesse e negli enti, famigli e familiari con contratti di collaborazione almeno fino al quinto grado di parentela.
  • ad accettare il vaglio insindacabile del proprio curriculum (ove richiesto) da una commissione ad hoc esterna all’ente o fondazione bancaria nella quale si ambisca legittimamente entrare.
  • ad impegnarsi a votare contro qualsiasi sindaco che fissi un compenso fuori parametri per un collaboratore esterno (il riferimento all’ex comandante dei vigili urbani con i suoi 107.000 euro annui più benefit e tappeto volante a corredo grida ancora vendetta).

Ripartire insomma dall’abc del fare politica per riavvicinare i troppi che non osano per manifesto disgusto, ma dei quali avremmo un disperato bisogno.

Benito Maria Possemato
Capogruppo consiliare I Love Biella

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