Biella 27 aprile 2011
MOZIONE ACQUA A KM ZERO
PREMESSO CHE
Il diritto all’acqua risulta quale estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Esso riflette l’imprescindibilità di questa risorsa relativamente alla vita umana:
“è ormai tempo di considerare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi sanitari nel novero dei diritti umani, definito come il diritto uguale per tutti, senza discriminazioni, all’accesso ad una sufficiente quantità di acqua potabile per uso personale e domestico, per bere, lavarsi, lavare i vestiti, cucinare e pulire se stessi e la casa, allo scopo di migliorare la qualità della vita e della salute. Gli stati nazionali dovrebbero dare priorità all’uso personale e domestico dell’acqua al di sopra di ogni altro uso e dovrebbero fare i passi necessari per assicurare che l’acqua, in quantità sufficiente, sia di buona qualità, accessibile economicamente a tutti e che ciascuno la possa raccogliere ad una distanza ragionevole dalla propria casa”.
La risoluzione ONU del 29 luglio 2010 dichiara per la prima volta nella storia il diritto all’acqua un diritto umano universale e fondamentale.
CONSIDERATO CHE
In contrasto con i diritti universali affermati in premessa, il governo italiano persegue, per mezzo del decreto Ronchi, una politica di privatizzazione della gestione dell’acqua che farà giocoforza prevalere la logica del profitto di pochi a discapito di tutti. E’ fondato il timore che il costo al metro cubo dell’acqua andrà a duplicare se non addirittura a triplicare come già avvenuto in Germania o in Francia, i cui governi centrali stanno precipitosamente tornando sui loro passi, certificando l’insuccesso della privatizzazione del servizio.
E’ IN TALE CONTESTO CHE
Per quanto in potere alle amministrazioni locali, importanti sono tutti i segnali tangibili che queste possono attivare in contrappasso a scelte scriteriate del nostro governo centrale. Gli “acqua point” (centri di distribuzione di acqua naturale e gasata trattata e sicura, a prezzi popolari) attivati in molti comuni italiani, anche biellesi, rientrano, a nostro giudizio, nel novero delle scelte di una saggia azione amministrativa che tuteli un bene vitale per ogni organismo, erogando un servizio al giusto costo, perseguendo possibilmente il pareggio di gestione e non la speculazione.
RILEVATO CHE
L’acqua point deve essere dislocato in una zona facilmente fruibile. Nel comune di Biella potrebbe essere indicato ad esempio Largo Cusano, sulla via La Marmora, costruendo una piccola postazione ex novo nei pressi della nostra azienda turistica locale, in armonia proprio con l’edificio che ospita l’Atl:
IL COMUNE DI BIELLA IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A dotare di almeno un “acqua point” il comune di Biella.
Benito Maria Possemato
Nicola Simone
GRUPPO CONSILIARE I LOVE BIELLA