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Dibattito sulla mozione: Padroni a casa nostra! (prima parte)

Biella 29 marzo 2011

Dibattito sulla Mozione: Padroni a casa nostra!
Intervento del capogruppo consiliare di I Love Biella (prima parte)

Visto il poco tempo a disposizione per l’intervento (10 minuti) alcune parti sono state solo riassunte.

Nella mia memoria è ancora ben impresso il dibattito riguardante la delibera UNESCO con la bagarre e i toni accesi che ne seguirono.

Ne citerò due brevi stralci perché voglio fare un ragionamento semplice, costruttivo e propedeutico a un voto sull’opera diga; un discorso che potrebbe essere indicativo per capire quale sia l’orientamento della comunità che rappresentiamo alla luce di tutti gli elementi che sono ora in nostro possesso, a cominciare dalle parole pronunciate in quest’aula su quella delibera (a tutti gli effetti il “cavallo di Troia” del consorzio) e sulla prima mozione diga, contro la quale la maggioranza prese posizione quasi univoca, puntualizzando la scarsa conoscenza del progetto e della volontà delle comunità interessate.

In occasione del dibattito sulla delibera n. 7 del 13.10.09 riguardante il “Protocollo d’intesa per la realizzazione di iniziative di sviluppo ecocompatibile integrato della Baraggia Vercellese e Biellese e dei territori limitrofi e per la presentazione della candidatura all’Unesco dei medesimi compresi il Monte Rosa e le città di Biella e di Vercelli”, la collega Anfossi ricordò a tutti quanto avvenne ai tempi della realizzazione della diga di Mongrando e ciò che rappresentò il sig. Carmelo Jacopino.
Dichiarò, pertanto, di condividere le preoccupazioni in merito alla costruzione di altre dighe sul territorio, ed assicurò che avrebbe vigilato con particolare attenzione su questa eventualità.

Apro un inciso sulla diga di Mongrando per segnalare, a chi ancora non lo sapesse e a chi avesse tenuto girato la testa dall’altra parte, che il consorzio Baraggia non sa ancora come riempire l’invaso e che ha aperto un nuovo fronte di lotta per poter “scippare” acqua dal torrente Elvo mediante una tubazione lunga un km e mezzo.

Il sindaco Gentile, nello stesso dibattito, assicurò che sarebbe stato il primo ad ostacolare una eventuale strumentalizzazione della proposta oggetto di delibera per arrivare ad ottenere l’autorizzazione alla costruzione di una diga in Valsessera, sottolineando che molti esponenti del centro-destra erano assolutamente schierati contro tale ipotesi.
Entrambi però, come altri esponenti della maggioranza, dissero che non vi erano elementi sui quali discutere e che si stava facendo un processo alle intenzioni.

Mi spiace svegliarvi, ma vorrei farvi notare che il sig. Jacopino, in barba a quale che sia il pensiero delle istituzioni locali ed, ancor peggio, in sfregio alle lamentele delle comunità, sta già scaldando i motori delle betoniere e che i nostri amati rappresentanti di Provincia e Comune da tempo si limitano ad affermare che tanto l’ultima parola spetta alla Regione e al Ministero, così da scaricare ad altri il fardello e mettere le mani avanti.

Fosse per loro LA DIGA SI FA, ANCHE SE NON LO POSSONO DIRE.

Una risposta a “Dibattito sulla mozione: Padroni a casa nostra! (prima parte)”

  1. Fausto Fabiano scrive:

    Chi non ha dubbi su quanto ha detto berlusconi a proposito della nipote
    di Mubarak, non può che avere divine certezze….

    Da De Gasperi ad oggi, nessuna colazione
    è mai stata così coesa, onesta, corretta
    e trasparente.
    Mi aspetto che berlusconi, dopo essere andato a falciare il grano sul tavoliere delle Puglie, venga a posare la prima pietra in Valsessera.

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