BIELLA 22 DICEMBRE 2010
Illustrazione della Mozione di sfiducia del Presidente Silvano Rey
Sono rimasto combattuto sino all’ultimo se muovere un rilievo alle dichiarazioni del signor Sindaco lette recentemente sui media locali.
Francamente non riesco a rimanere indifferente alle impressioni espresse da Donato Gentile su “La Stampa” pochi giorni orsono, parlando proprio della seconda mozione ora in discussione che riportava testualmente: “… è l’azione spregiudicata e ossessiva di una opposizione fine a se stessa, fatta di argomenti inconsistenti e orientata solo a colpire e a danneggiare le persone”.
Signor Sindaco, non ci conoscevamo prima di questa esperienza amministrativa e continuiamo ad essere degli estranei anche ora.
Poco male, me ne farò una ragione.
Lei in questo consesso mi può muovere tutte le osservazioni politiche che desidera, anche le più feroci, le ascolterò di buon grado e le rielaborerò se degne di merito. Ma le posso assicurare che il sottoscritto non ha mai voluto, né ora, né in passato, creare nocumento volontario a chicchessia. Se lei ha delle controprove a riguardo la prego di espormele circostanziandole.
Le sue affermazioni sono la prova provata che lei non vuole, o peggio (per motivi di schiavitù politica) non può, ascoltare le istanze dei consiglieri, esternando infatti un giudizio a priori, senza neanche ascoltarci, senza degnare non solo le argomentazioni dei consiglieri di opposizione, ma neppure quelle degli ex consiglieri di maggioranza, ora Upb, pianificando addirittura quello che è il grave episodio di Aventino in atto in quest’aula. Rammentandole che storicamente sull’Aventino si arroccavano le minoranze, lei ha imbastito quella che per la sua CORAZZATA DI GELATO ALLA FRUTTA è, per dirla alla generale Schwarzkopf: LA MADRE DI TUTTE LE RITIRATE.
E’ proprio questo il motivo di questa mozione: IL RISPETTO DELLE I S T I T U Z I O N I. Questa seconda stesura non l’ho scritta col regolo calcolatore per inviare un messaggio a nuora perché suocera intenda. Era, a mia giudizio, la versione che avremmo già dovuto presentare a suo tempo ma fummo impediti da dichiarazioni esplicite riguardo alle affermazioni che si sarebbero fatte in quest’aula, in sede di dibattito, e quindi con la spada di Damocle della querela sempre incombente. L’oggetto fu politico e nello specifico incentrato sul risibile ritardo delle risposte scritte e orali alle interrogazioni dei consiglieri, lo riconosco. Non si potè far di più, fino a quando non vennero portati alla ribalta mediatica fatti personali correlati al presidente Rey, che non riguardano certo questa mozione come ho ben specificato in premessa, ma la RAPPRESENTANZA DEL CONSIGLIO COMUNALE DAVANTI ALLA CITTADINANZA, inficiando il lustro che proprio il ruolo istituzionale richiederebbe.
Ma non solo. Rammento bene come nello scorso dibattito lei accusò i consiglieri che votarono la sfiducia ma riconobbero in Rey una persona degna, di essere dei tiratori scelti e quindi non consequenziali a quanto affermavano, sfiduciandolo. E’ un’accusa che per quanto mi riguarda respingo nettamente al mittente. La mia impressione personale su Silvano Rey la esplicitai già in un mio intervento di inizio legislatura dove per empatia lo reputai, e lo reputo tuttora, persona perbene; forse perché uomo semplice come me.
Questa mozione vuole sottolineare che IL RUOLO DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO NON SI ADDICE A SILVANO REY PER MOTIVI CARATTERIALI E DI TEMPERAMENTO.
Tutto qui, nulla di più e nulla di meno, come pure comprovato dalle uscite estemporanee udite più volte in quest’aula, rivolgendosi financo al Sindaco, ad alcuni assessori, oltre che ai consiglieri con espressioni non consone al ruolo istituzionale e che solo per eleganza non ho riportato per espresso in premessa all’atto.
Se l’amministrazione vuole leggere nella mozione un imprinting politico, questa è insita nella volontà di superare il manuale Cencelli. E’ una velleità in politica, lo so, far collimare ruoli, competenze meriti e persone, MA ALMENO CI AVREMO PROVATO, cominciando da questa istanza di sfiducia, per la quale sono convinto che un giorno l’ex-presidente Rey mi dirà che non gli ho mosso uno sgarbo, non gli ho fatto un dispetto, ma gli ho servito un favore.
Grazie colleghi.
Il consigliere Benni Possemato