Caro Luigi,
Con piacere ho letto il tuo “outing” pubblicato su un giornale locale che, perlomeno nella sua prima metà, mi ha fugato alcuni dubbi che ho coltivato in questo mio primo anno di esperienza in consiglio comunale. Quando affermi : “Ci sono tanti personaggi che valgono poco e che grazie alla politica hanno vinto la lotteria di Capodanno” e ancora “Ci sono alcuni politici ai quali non affiderei neppure la gestione di un pollaio … “ quasi mi hai convinto di un tuo prossimo gesto di discontinuità, affrancandoti dai famelici interessi dei partiti, tutti i partiti, che sono ad una distanza ormai siderale dalla gestione della cosa pubblica intesa come tutela del bene comune.
Ma la domanda che sorge spontanea da queste sacre verità è : Perché? Come è potuto accadere che la democrazia sia diventata per “tanti personaggi”, un lavoro, spesso ottimamente e ancora più spesso ingiustamente retribuito, che non conosce crisi o cassa integrazione ? La risposta è già insita nella seconda parte delle tue argomentazioni quando, consapevole o meno, offri comunque sponda all’azione politica della giunta Gentile ( obiettivamente al momento solo un album fotografico lungo un anno di sorrisi, ganasce di mano, baci e abbracci rigorosamente con fascia tricolore a corredo e nulla più ). Niente a che vedere con la miscellanea di impegno, di un pizzico di umana ambizione personale e soprattutto di passione, di “anima e core” che son certo ti hanno mosso, ormai due lustri orsono, a metterti in gioco per la città in cui vivi e lavori.
E allora osa Luigi. Esci dal partito. Ritrova quello spirito. Non è casuale che ti inviti esplicitamente su un giornale a costruire un progetto comune, senza condizionamenti, avvicinandoti ad I Love Biella, una lista civica coacervo di cittadini biellesi che come me si domandano : sto a sinistra, sto a destra o sto solo male? Volutamente non ho usato i metodi da Camera Caritatis della politica, con accordi sottobanco. Dobbiamo erodere con il consenso dei voti l’inettitudine di una classe politica locale, artigianale ed autoreferenziale, che si alimenta grazie al disinteresse generale nella gestione della cosa pubblica. Dobbiamo partire da noi, da chi lavora per pensare a chi non lavora ma non cerca uno strapuntino ricattabile, un seggiolino nelle partecipate dove mancano solo Quintino Sella alle acque potabili e il Generale La Marmora ai rifiuti e poi li hanno riesumati tutti.
Non sono richiesti curriculum vitae lavorativi, non interessano i tituli perché non sono i congiuntivi che fanno gli uomini , ma la voglia e il cuore di ripartire con una Politica più giusta per confutare la tesi di chi sostiene che con la politica ci si sporca le mani, ma concordando con chi dice che è inutile non sporcarsele se poi ce le teniamo sempre in tasca.
Buon lavoro Luigi.
Benito Maria Possemato
Capogruppo consiliare I Love Biella