Sono di questi giorni le tristi notizie di violenze, risse e scontri tra ragazzi nella città.
Nulla di nuovo si potrebbe pensare, ma l’aumento di questi fenomeni e la crudeltà con cui essi vengono condotti ci impone di riflettere e di trovare delle soluzioni.
La soluzione più attuale ed efficace, anche perché fa da deterrente preventivo, è quella dell’installazione delle telecamere di videosorveglianza.
Molte città anche piccole hanno ormai la maggior parte del territorio cittadino coperto da questo tipo di servizio, mentre a Biella se ne parla da tempo ma, malgrado il cambio di amministrazione, che faceva della sicurezza un cavallo di battaglia, della telecamere non si vede nemmeno l’ombra.
Ricordiamo inoltre come gli autori di altri episodi di violenza consumatesi in città, siano stati individuati grazie alle immagini delle telecamere dei negozi, assicurandoli alla giustizia e al risarcimento delle vittime.
Ma la videosorveglianza non serve esclusivamente alla repressione degli atti di bullismo, ma a tutta una serie di controlli necessari e fondamentali del territorio: dagli accessi al centro abitato al controllo delle attività di spaccio di stupefacenti, dall’individuazione rapida degli incidenti stradali alle condizioni del traffico, e di esempi ce ne sarebbero ancora a volontà.
Quanti casi sono stati risolti, anche solo nel Biellese, con l’aiuto degli occhi elettronici, uno per tutti la rapina Mondialpol con il riconoscimento del furgone filmato dalle telecamere autostradali.
Ecco allora che questo investimento urge più che mai e deve essere realizzato in tempi brevi, non celandosi dietro responsabilità non chiarite e giustificando i ritardi nell’attuazione di questo servizio con argomentazioni confuse e poco attendibili, dichiarando tempi imprecisi e continue posticipazioni.
La sicurezza non può più aspettare, è tempo di decidersi e cominciare a fare qualcosa di concreto.
Lorenzo Tivelli
Sono un difensore della privacy, ma sono perfettamente d’accordo, chi ha la coscienza pulita, non teme le telecamere.
A Vercelli ci sono già da tempo con buoni risultati.
Fausto Fabiano
….se non erro l’installazione doveva o dovrebbe essere imminente in quanto già deliberata finanziata ed indetto il bando dalla giunta precedente, il bando è stato impugnato, ma c’è già una sentenza che mette ordine al tutto….detto ciò mi pareva di aver capito che l’attuale Sindaco volesse dar corso anche velocemente alla suddetta installazione…..ma mi sorge un dubbio spero che non si stia tergiversando in attesa di neo venticinquenni, di dubbio senso civico, ansiosi di poter dare la propria disponibilità alla costituzione di ronde.
Chi e quanto guadagna la dita che deve montare le videocamere? Quanto si deve spendere? Chi paga tutto?
Cortese Daniel,
il progetto per videosorvegliare la città parte con il suo iter ben cinque anni fa. Dopo un bando travagliato che ha visto il ricorso della seconda classificata, l’appalto lo ha vinto la Project Automation di Monza che alla fine della fiera tutta italiana, con aumenti obbligati in corso d’opera causa nuove normative, arriverà a percepire dal comune di Biella euro 210.000 per 22 telecamere che, allo stato dell’arte, sono tutte posizionate ma funzionano solo nel numero di 5 ( le uniche collegate via cavo al comando dei vigili ), mentre per le altre, che utilizzeranno collegamento via antenna, non è dato sapersi la messa in opera per impedimenti “tecnici” (!). Il tutto dopo cinque anni.
Rimanendo a disposizione.
Buona settimana.
Benni Possemato
bah, almeno ci sarà qualche controllo in meno della privacy, non mi ha mai convinto l’uso di queste telecamere….