Siamo nel 2010, ho appena preso un gelato allo chalet e devo andare a comprare la frutta, la verdura e un po’ di pane.
Ho un po’ di fretta (i tempi moderni!).
E’ autunno, e malgrado la premura mi fermo a comprare un sacchetto di caldarroste per scaldarmi un po’.
Perdo ancora un po’ di tempo. Fa freddo.
Sono ancora giovane, ma la mia caviglia operata e il ginocchio mi danno sempre un po’ fastidio in questa stagione, specialmente quando devo fare i gradini. Davati a me un sovrappasso, con scalini per salire e per scendere.
Poco distante un semaforo a chiamata, per i disabili dice Delmastro, perchè non verranno dimenticati. Disabile non sono, ma ho fretta, e pur senza avere il talloncino arancione, ci mancherebbe, le mie articolazioni soffrono le scale. Che fare per andare al supermercato?
Quasi quasi… aspetto il semaforo e chissenefrega del sovrappasso, che comunque è bello e rosso ed è costato meno euro del previsto.
Tutti abbiamo fretta in questa società.
Poi ci sono gli anziani, i disabili e, anche se non fa loro onore, i pigri. E temo che quel sovrappasso, senza ascensori e senza supporti per carrozzine, in pochi lo useranno.
Ma per questa giunta pensare è difficile. Meglio costruirlo e, alla peggio, ne è un esempio la viabilità, in un secondo tempo lo demoliamo.
E quel giorno i titoli dei giornali riporteranno: “Grande decisione della giunta: demolito inutile e brutto sovrappasso”. Nessuno ricorderà che la stessa giunta lo aveva realizzato e sarà passato un tempo concruo per lasciare spazio alle dichiarazioni di Gentile che proclamerà: “Se fosse dipeso da noi, avremmo fatto un bel sottopasso, così avremmo creato una piazza bella e viva”.
Ah, che bei tempi i tempi moderni!