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Nemo propheta in patria

E’ purtroppo caratteristica biellese non rendere il dovuto merito alle eccellenze presenti sul nostro Territorio.

Mi riferisco, ma negli anni non è il solo caso, al Vas-one disegnato dalla designer biellese Luisa Bocchietto, ovvero ai prodotti dell’azienda Serralunga inseriti da pochi mesi nel contesto urbano di via Italia e rimossi una settimana fa per essere ricollocarli in periferia.
Sarebbe stato bello, quello sì, vederli anche in periferia, scommettendo ancora di più sulla nostra identità locale. I Vas-one erano stati introdotti nel piano dell’arredo urbano del centro città su sollecitazione dei commercianti del centro di cui all’epoca ero presidente.
Tale progetto era stato caldeggiato perchè si riteneva che l’Amministrazione comunale non ponesse la dovuta attenzione all’arredo e alla qualificazione del centro e, cosa principale, in previsione della candidatura al P.Q.U. regionale (piano di qualificazione urbana), a cui il Comune è stato accreditato un paio di mesi orsono.

Detto ciò, la scelta, condivisa, di avere in centro i Vas-one dell’azienda biellese era stata fatta pensando alla qualificazione e all’abbellimento del centro attraverso l’utilizzo di verde e di fiori, e con lo scopo di utilizzare un manufatto caratterizzante Biella: essendo un oggetto interamente studiato e realizzato a Biella, riconosciuto e premiato a livello nazionale e internazionale, ma che non era minimamente valorizzato nella propria città di origine.

Soggettivamente può piacere o meno, ma il dato di fatto inconfutabile è che fa parte delle peculiarità biellesi, delle eccellenze di cui andiamo orgogliosi e che, con le griffe dei tessuti, si è sempre sperato (sognato) di vedere presenti in primis nel centro della loro città di origine.
Con la sua rimozione via Italia è tornata libera, facilmente transitabile e senza gimcane, che personalmente non mi ero mai accorta di dover fare, però resta anche disadorna.
E purtroppo tutto ciò, oggettivamente, non và nella direzione della riqualificazione urbana: via Italia non è il salotto moderno e contemporaneo che meriterebbe di essere…

Fattto salvo che ci sia l’intenzione e il progetto di ridisegnarne l’arredo, magari pensando a qualcosa di esclusivo prodotto da designer o artisti locali, ma nel frattempo una prima occasione è stata persa.

Monica Oitana.

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